CORONAVIRUS E CALO DEI PREZZI “Bunker” al posto delle case

L’emergenza sanitaria in corso si ripercuote immancabilmente anche sull’economia mondiale, non solo cinese.

Se le grandi case di moda lamentano grossi cali e difficoltà nella gestione della merce, il mercato immobiliare non è esente dall’andamento economico generale.

E’ vero che nel nostro paese sono stati registrati ad oggi pochissimi casi, ma è anche vero che la paura che incute sta facendo più vittime del virus stesso.

Come potrebbe tutto questo influire sui prezzi degli appartamenti in Italia?  Senza entrare nello specifico dell’economia mondiale, ma analizzando banalmente i fatti c’è un primo fattore prettamente psicologico che porta nettamente ad una chiusura.

L’ipotesi di un’epidemia non porterà mai l’individuo a pensare di acquistare un appartamento, valuterà di più un “bunker”.

In secondo luogo il mercato è principalmente “scambio” e gli scambi, gli incontri, le strette di mano e quindi anche le visite agli appartamenti vengono sempre più limitati.

Infine il cosiddetto effetto domino, dal momento che in Asia, epicentro del contagio, i mercati generali sono in grave crisi, questo non può che ripercuotersi sui mercati americani ed europei.

Ed anche se ancora nel nostro piccolo non lo vediamo, la crisi del mattone dovuta al virus è già iniziata e non dimentichiamo che il campo immobiliare non riguarda solo gli acquisti degli immobili, ma ha ripercussioni su quello finanziario, si pensi ai mutui, su quello della mano d’opera per le ristrutturazioni, sul commercio per la vendita dei materiali ed infine sui liberi professionisti e tecnici, notai, architetti, ingegneri e chiaramente agenti immobiliari, che rendono tutto questo possibile.

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